Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Tesi di Dottorato
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Questa collezione raccoglie le Tesi di Dottorato afferenti al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria.
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Item I populismi euromediterranei tra ideologia, comunicazione e organizzazione : i casi del M5S e Podemos(Università della Calabria, 2020-02-25) Campolongo, Francesco; Jedlowski, Paolo; Giraudi, GiorgioLa crisi economica del 2008 si configura presto come una crisi politica che muta i sistemi partitici dell’area euromediterranea, con l’affermazione di numerosi new parties definiti come populisti poiché accomunati da caratteristiche molto simili. Pur presentando collocazioni ideologiche molto differenti tra di loro, spesso intrisi di una cultura tecnottimista e in linea con le rivendicazioni del ciclo di mobilitazione transnazionale antiausterità, i nuovi partiti adottano una forte critica della forma partito e della democrazia rappresentativa a favore di una maggiore disintermediazione e di una democrazia maggiormente partecipata e diretta. Il lavoro prova ad approfondire la nozione teorica di populismo e le caratteristiche dei partiti populisti attraverso l’analisi comparata della dimensione ideologica, comunicativa e organizzativa di due partiti outsiders affermatisi dopo la crisi del 2008 nel contesto spagnolo e italiano come Podemos e il Movimento 5 Stelle. Il lavoro adotta una metodologia qualitativa e un approccio diacronico teso ad approfondire le trasformazioni nel tempo dei due partiti sollecitate da una tensione costante tra obiettivi “identitari” e “istituzionali” che sembra attraversare la loro pur breve esistenza.Item Tipologie di populismo ed effetti sulla democrazia : un'analisi delle politiche e dei discorsi istituzionali del primo governo Conte(Università della Calabria, 2021-10-14) Scanni, Francesco Maria; Jedlowski, Paolo; Giraudi, Giorgio Carlo Secondo“Uno spettro si aggira per il mondo: il populismo”. Con questa frase Ionescu e Gellner nel 1969 aprivano un volume che conteneva la sintesi di un importante dibattito sul populismo che si era tenuto nel 1967 alla London School of Economics (Ionescu e Gellner,1969). A distanza di cinquant’anni dalla pubblicazione del volume, il populismo è diventato il grande evento politico contemporaneo al quale, nel corso degli anni, molti pensatori (filosofi, scienziati politici, sociologi) hanno dedicato fiumi di pagine sottolineando immancabilmente la valenza profetica dell’affermazione dei due autori. Ma che cos'è il populismo? È utile servirsi di un concetto unitario oppure conviene saper distinguere tra diversi tipi di populismo? Il populismo ha una sua specifica dimensione ideologica? Se sì, in che misura l’ideologia populista è collegabile e compatibile con i contenuti ideologici più tradizionali otto-novecenteschi? Cosa ne è dei contenuti e delle retoriche avverse alla rappresentanza mediata e al costituzionalismo liberale una volta che che i soggetti populisti vanno al governo? La tesi che tutti i soggetti populisti sono comunque illiberali e rappresentano un pericolo per la democrazia trova fondamenti empirici nel caso del governo M5S-Lega? Oppure trova conferma la tesi opposta che i soggetti populisti una volta al governo subiscono necessariamente un processo di normalizzazione, cioè adottano una “logica dell'appropriatezza” (March e Olsen, 2004) che ne cambia le retoriche e in parte anche l'identità attenuando i toni antisistemici ed illiberali? Questo lavoro tenterà di approfondire teoricamente e verificare a livello empirico tali questioni. Si tratterà dunque di concenttualizzare e successivamente verificare empiricamente se esistono tipi differenti di populismo e, in caso affermativo, che cosa significa questo in termini di differenti retoriche, modalità organizzative e linee d'azione dei diversi attori che compongono la galassia populista; esaminare come funziona il populismo (o i populismi) quando si trova a fare i conti con il governo nelle moderne democrazie occidentali in termini di costruzione del discorso pubblico, delle strategie competitive (alleanze) e dei processi decisionali. Ci si domanderà quindi se le decisioni adottate possano essere inquadrate, attraverso il prisma del criterio sociologico (Revelli, 2007), in politiche di sinistra o di destra, progressiste o conservatrici e in cosa possa consistere oggi un'agenda di governo populista “di destra”, “di sinistra” o “postmoderna”. In ultimo tenteremo di analizzare come mutano i loro discorsi quando i partiti populisti si trovano ad essere loro stessi gli attori e i rappresentanti ufficiali delle istituzioni democratiche. In particolare saranno oggetto di analisi empirica alcuni discorsi parlamentari riguardanti il tema delle riforme istituzionali (la riduzione del numero dei rappresentanti e la riforma della giustizia) che ci permetteranno di verificare, almeno in parte, in che misura sia empiricamente fondata la tesi dell'incompatibilità assoluta di tutti i populismi con la democrazia liberale.Item Qualità della democrazia e corruzione: la transizione democratica in Albania(2013) Gjeloshi, Aljula; Raniolo, FrancescoItem Democrazia locale e qualità democratica : i bilanci partecipativi(2008) Putini, Antonio; Raniolo, FrancescoItem Democrazia e accountability elettorale : Calabria e Toscana a confronto(2011) Noceto, Orazio; Raniolo, Francesco