Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza - Tesi di Dottorato

Permanent URI for this collectionhttps://lisa.unical.it/handle/10955/26

Questa collezione raccoglie le Tesi di Dottorato afferenti al Dipartimento di Scienze Economiche, Statistiche e Finanziarie dell'Università della Calabria.

Browse

Search Results

Now showing 1 - 2 of 2
  • Thumbnail Image
    Item
    Three essays in applied microeconomics
    (Università della Calabria, 2021-05-05) Rondinella, Sandro; Rubino, Franco Ernesto; Agostino, Mariarosaria
    La presente tesi è articolata in tre capitoli indipendenti che affrontano tematiche attinenti al funzionamento del mercato del credito. Il primo capitolo analizza la politica adottata dalla Banca d’Inghilterra (BoE) durante la crisi finanziaria del 1914, utilizzando dati tratti dall’archivio storico della BoE. In particolare, l’analisi mira a verificare se la BoE svolse il ruolo di prestatore di ultima istanza a là Bagehot, basato su free lending, oppure adottò politiche di razionamento del credito basate sull’identità dei richiedenti di prestiti (discounter). Adottando una strategia econometrica conforme a quella di Anson et al. (2019), i risultati mostrano che la politica della BoE era orientata al razionamento del credito e divenne ancora più severa con l’intensificarsi della crisi. In linea con Flandreau e Ugolini (2011 e 2013) e Anson et al. (2019), l'identità del discounter sembra aver avuto un ruolo rilevante per la Banca. Il secondo capitolo investiga il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) come driver per la creazione d’impresa nelle province italiane, durante il periodo 2003-2012. I risultati mostrano che una maggiore presenza di BCC favorisce la creazione d'impresa, tuttavia, la magnitudo dell’effetto diverge a seconda dei settori industriali. Specificatamente, nel periodo pre-crisi la presenza nel tessuto locale di BCC favorisce la nascita di imprese high-tech, mentre, nel periodo 2009-2012 la presenza nelle economie locali delle BCC sembrerebbe influenzare maggiormente le imprese low-tech. Tale evidenza suggerisce che le BCC svolgano un ruolo rilevante nel finanziamento di imprese innovative e rischiose, tuttavia, nei periodi in cui il rischio d’impresa è più elevato, la maggiore avversione al rischio di questa tipologia di banche sembra indurle a sacrificare il finanziamento dei progetti più rischiosi. Infine, sfruttando un ampio campione di piccole e medie imprese (PMI) manifatturiere italiane osservate nel periodo 2003-2012, il terzo capitolo studia la relazione tra l’indebitamento delle PMI e la loro stabilità finanziaria (Z-score), verificando se la stessa sia influenzata dal grado di concorrenza che caratterizza il mercato del credito in cui le imprese operano. Utilizzando due indicatori per misurare la concorrenza bancaria locale – H-statistic e Boone indicator – i risultati mostrano che l'impatto negativo della leva finanziaria sulla salute finanziaria delle imprese è più severo per le imprese che operano in mercati bancari più competitivi. Sembrerebbe che i costi associati alla concorrenza tendano a prevalere sui potenziali benefici, portando le banche ad essere meno propense a stabilire rapporti di prestito con imprese a rischio, aumentando la loro vulnerabilità finanziaria.
  • Thumbnail Image
    Item
    Three essays on enduring lending relationships and firms' performance
    (Università della Calabria, 2021-05-05) Errico, Lucia; Rubino, Franco Ernesto; Trivieri, Francesco
    Il presente lavoro di tesi è articolato in tre capitoli indipendenti in cui si indaga il ruolo svolto dalla durata delle relazioni di credito sulle performance delle imprese. Il primo capitolo valuta il legame tra enduring lending relationships e la produttività delle piccole e medie imprese (PMI) operanti in Francia e Italia nel periodo 2001-2008. Seguendo Agostino et al. (2018), si ipotizza che l'impatto della durata dei rapporti di prestito possa essere eterogeneo sugli incentivi dei manager e, successivamente, sulla produttività a seconda del livello di debito delle imprese. Per modellare la relazione tra produttività del lavoro e Total factor productivity (TFP) e le loro rispettive determinanti, si applica il system GMM proposto da Blundell e Bond (1999). In linea con Agostino et al. (2018), i risultati principali mostrano che l'effetto positivo della durata delle relazioni di credito sulla produttività delle PMI diminuisce all’aumentare del livello del debito delle imprese. In particolare, al di là di una certa soglia di debito, tale impatto diventa non significativo o, addirittura, negativo. Il secondo capitolo analizza il ruolo che la dotazione di capitale sociale a livello regionale svolge nell'influenzare i costi e i benefici delle relazioni di prestito. Stimando il legame tra la durata dei rapporti di prestito e la produttività delle PMI italiane nel periodo 2004-2009, ho verificato empiricamente se vi sia complementarietà o sostituibilità tra le relazioni di credito e capitale sociale. Sul piano metodologico, prima si adotta un metodo di stima a due stadi della TFP, calcolata col metodo proposto da Levinsohn e Petrin (2003), e poi lo stimatore system GMM proposto da Blundell e Bond (1999). I risultati mostrano che l’impatto (positivo) di enduring lending relationships diminuisce all'aumentare del capitale sociale, suggerendo che social capital potrebbe fungere da sostituto delle relazioni di credito. Queste ultime, tuttavia, sembrano essere importanti per le performance delle PMI nelle regioni meno civiche. Il terzo capitolo offre un'analisi empirica sul ruolo che le close lending relationships potrebbero svolgere sul default delle imprese. L'indagine empirica impiega micro dati su imprese manifatturiere operanti in Francia, Italia e Spagna nel periodo 2005-2009. Sulla base della letteratura sui costi e sui benefici delle relazioni di prestito e considerando che strette relazioni banca-impresa possono avere effetti opposti sul fallimento di un'impresa, l'influenza della durata delle relazioni di credito sul default delle imprese è una questione empirica aperta. Applicando modelli per variabili dipendenti binarie e modelli di survival analysis, i risultati principali mostrano che la durata delle relazioni di credito sembra ridurre la probabilità di default delle imprese. In altri termini, close lending relationships tendono ad espandere l'accesso ai finanziamenti esterni e, a loro volta, a ridurre il default delle imprese, coerentemente con i risultati della letteratura sugli effetti benefici delle lasting lending relationships sul fallimento delle imprese.
Le tesi sono protette da Copyright